SENSO DI COLPA
- Donatella Doria

- 3 nov 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Il senso di colpa è uno degli strumenti di autosabotaggio che usiamo di più nell’arco della vita.
Cos’è il senso di colpa?
Secondo il mio parere è quell’atavica sensazione che abbiamo impiantata nell’anima,che riverbera facendoci sentire come se avessimo poco diritto di esistere.
Quindi più o meno consapevolmente dentro di noi,si genera una continua lotta per affermare questo diritto.
Questa frustrazione si aggrava in chi ha la ferita da rifiuto e da abbandono,quando quella ferita viene stimolata inevitabilmente,si va a nutrire anche “la colpa dell’esistere”.
Questa colpa ci fa costruire false scale di valori e valutazioni sulla base meritocratica.
Si merita o meno di avere o non avere,siamo buoni o cattivi,di questo siamo colpevoli in prima persona o possiamo colpevolizzare altri.
Secondo me una grossa quantità di esseri umani si sentono eternamente colpevoli,come se dovessero costantemente vivere espiando la colpa dell’esistenza,oppure passano il tempo colpevolizzando Dio e l’umanità per le proprie sventure.
“L’umano non è divino è quindi inferiore,quindi deve soffrire;attraverso la sofferenza potrà emanciparsi,migliorare,fare esperienza e così meritare di stare al mondo”
La sofferenza come unica via di apprendimento possibile,in quanto non responsabili ma eternamente colpevoli….
Un sabotaggio culturale notevole,secondo me.
L’umanità ha bisogno della spiritualità e ha bisogno di un contatto,di sentirsi in connessione con qualcosa perchè credo sia come una specie di ritorno a casa,quella casa dove si era tutto si era essenza;eppure a volte il tutto,la fonte,la divina presenza viene insegnata,contattata,come se fosse divisa e lontanissima,altro da noi,cosi tanto diversa da essere giudicante e colpevolizzante ammenchè non ci sia un nostro sincero pentimento.
La religione cattolica in particolare,ritiene che tutti siamo “affetti” da peccato originale, siamo tutti peccatori,prima di essere battezzati.
Ciascuno chiaramente è nel diritto di credere e sentire la religione o la filosofia che sente vera, ma io sinceramente credo che anche le religioni abbiano ampiamente contribuito a trasmettere la “malattia della colpa”.
Il senso di colpa è una “pandemia” nel mondo.
Non ci è stata insegnata la responsabilità ma la colpa.
Possiamo scegliere e siamo responsabili,significa che siamo abili nel rispondere pensando,agendo in conformità alla situazione.
Più abbiamo esperienza più possiamo valutare in modo responsabile appunto come fare o non fare una determinata cosa,più abbasseremo il senso di colpa.
La colpa non implica una maturazione della coscienza,la responsabilità si invece.
La colpa è collegata al pentimento.
La responsabilità al perdono.
Sono sottili differenze che sono importantissime.
Se sono nel pieno diritto di esistere, se vivo con la convinzione di meritare una buona qualità di vita,essendo responsabile coscientemente vivo nel rispetto mio e degli altri.
Se sbaglio me ne prendo la responsabilità, chiedo perdono se arreco danno,essendo appunto un dono, l’altro è libero di concederlo o meno,prendendosi a sua volta la responsabilità di perdonare o meno.
La colpa conferisce peso,non libera,non aiuta,non fa ragionare e comprendere.
La colpa addolora e schernisce,spesso diventa strumento nelle mani della meschinità,per manipolare.
Basta quindi sentirsi in colpa,sentiamoci responsabili per la nostra vita,per le scelte,perdoniamo noi stessi o chiediamo perdono ad altri perchè abbiamo davvero compreso l’errore.
Perchè attraverso la responsabilità;”non fare ad altri ciò che non vuoi ti sia fatto”,acquista un senso profondo.
La colpa è solo vuota per il cuore è paralizzante,mortificante,non nutre portando coscienza.








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