Empatia e lavoro
- Donatella Doria

- 22 ago 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Oggi più che mai abbiamo bisogno di empatia,cos’è?
È la capacità a volte innata a volte acquisita di sentire ciò che l’altro sente.

Esistono situazioni in cui sabotiamo questa qualità,quali sono le situazioni? Sono tutte quelle in cui ascoltando i nostri clienti mentre si raccontano,anziché rimanere neutri,proiettiamo su di loro i sentimenti che ci riguardano in relazione al loro personale racconto.
Sappiate che in particolare, nel settore di servizio e cura alla persona,questo approccio è dannoso,anche se in generale lo è in tutte le relazioni personali e professionali.
Per esperienza diretta posso affermare che il cliente sente se siamo in ascolto o se stiamo giudicando oppure entrando nel merito della storia come se ci riguardasse,perché magari ci evoca qualcosa di famigliare.
Non è sempre semplice,restare centrati davanti i nostri clienti,ma la centratura è funzionale al successo del nostro servizio ed alla fidelizzazione del cliente.
Come fare quindi?
Prima di ogni seduta,trattamento,respirare e bere almeno un bicchiere d’acqua a piccoli sorsi,visualizzare da seduti delle radici che dai piedi entrano nella terra così da rendervi stabili,chiedere dentro di sè di avere la capacità di restare neutri durante la seduta e se cosi non fosse, chiedere che una luce dorata intervenga illuminandovi dal capo fino ai pedi per supportarvi,ritrovando saggezza e stabilità.
Ci sono creature che sembrano arrivare proprio per metterci alla prova,per permetterci di testare la nostra capacità di non farci coinvolgere,stravolgere,destabilizzare dalle storie che ascoltiamo facendole nostre come se fossero la nostra storia.
Anche questa è la bellezza dell’universo e di quanto noi siamo in relazione con tutto.
Quindi non crediamo che soffrire o esaltarci insieme al nostro cliente sia il modo corretto per essergli utile o sia la vera empatia,comprendere perché sentiamo ciò che sente,consci che in ogni caso quella è la sua storia è fondamentale per un servizio davvero riuscito.
È importante che il cliente possa percepire autorevolezza,sentirsi al sicuro,percepire la nostra comprensione e riservatezza.
Alcuni consigli sul linguaggio;non usate la parola povero-povera,evoca la vittima ed il martirio,non fomentate la guerra in chi è molto arrabbiato non dite; è ingiusto,non maledite mai,tentate di esprimervi evitando di giudicare e dividere i concetti,bene,male,giusto,sbagliato,bello,brutto,buono,cattivo.
Far sentire che ci siete,che state ascoltando davvero e che con amorevolezza farete del vostro meglio è la magia sufficiente in quel momento,credere che tutto si possa fare è superbo come credere che tutti si possono aiutare o che tutti vogliono essere aiutati davvero è ingenuo,alcuni desiderano solo “vomitare” i loro problemi,scaricare tossicità così da sentirsi più leggeri,essere il loro secchio della spazzatura non è empatia.
Per cui, si empatia,sentire con stabilità con etica e distacco dalle proiezioni e buon lavoro a tutti.






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